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«Perché avete paura?», ci chiede oggi Gesù. Non siamo soli: c’è Gesù sulla “nostra” barca, sulla “tua” barca. Anche se la sua presenza spesso è impercettibile, lui non scende mai dalla barca.
Allora perché abbiamo paura? Consegniamo a Gesù la paura che ci lo gora e spegne in noi l’amore. Gesù verrà a sostenerci nella fede. Una fede gioiosa e luminosa in Gesù vincitore di ogni male, perché l’ha interamente assunto su di sé sulla Croce. Davvero, «Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove!». È uno che, in Cristo, tende la mano e ridona speranza a chiunque abbia perduto il coraggio nelle tempeste del nostro tempo.
16 Gennaio – Nozze di Cana
Il rapporto tra Dio e il suo popolo è presentato da un’“alleanza” che nel tempo assume chiaramente i tratti dell’unione sponsale. Dio gioisce per il suo popolo come fa lo sposo per la sua sposa.
Isaia ci parla della gioia di Dio con l’immagine della festa di nozze, nella quale viene celebrato il suo amore per il popolo-sposa, simboleggiato dalla città di Gerusalemme, dove il Signore manifesta la sua giustizia e la sua salvezza.
Il vertice di questo amore è Cristo, il Figlio di Dio incarnato, nel quale l’umanità è assunta dalla divinità. Durante le nozze a Cana, accondiscendendo alla richiesta della Madre, Gesù manifesta la sua gloria compiendo il primo dei tanti “segni”, attraverso i quali intende suscitare la fede dei discepoli, soprattutto in vista dell’ora suprema della Croce. Tutti i segni sono garanzia che Gesù è il Segno di Dio che rivoluziona la storia: il Padre sigilla nel Figlio un patto di eterna amicizia con l’intera umanità che ora procede sotto il segno dello Spirito.
E lo Spirito, per il quale Cristo continua a vivere e operare tra noi, è l’unica sorgente della pluralità dei carismi e dei ministeri della Chiesa.
09 Gennaio – Battesimo di Gesù
Il battesimo di Gesù segna l'inizio della sua vita pubblica ed inaugura la sua missione salvifica. Sulle rive del Giordano la gente attende il Cristo; le parole infuocate di Giovanni Battista l'hanno predisposta ad un cambiamento di vita e nei cuori alberga un desiderio di purificazione.
Gesù, l'innocente, si confonde tra la sua gente, si fa carico della situazione di peccato del popolo. Il cielo, chiuso dalla colpa di Adamo, si apre: egli è il nuovo Adamo che toglie il peccato del mondo; lo Spirito scende e resta su di lui: egli è la sorgente di vita nuova per l'umanita; la voce ne proclama l'identità di Figlio: egli è l'Amato per eccellenza, che vive in totale obbedienza al Padre.
lntanto Gesù prega, già intercede. Questa investitura messianica, che consola e libera, anticipa il “battesimo” della morte cruenta di Cristo e l'origine del nostro battesimo. Nel sacramento siamo rinati dall'acqua e dallo Spirito; siamo morti e risorti con Cristo per rivestirci di lui. Siamo suoi. Non deludiamolo con una vita indegna.
01 Gennaio – Senza Indugio
Gli stimoli e i suggerimenti per la nostra preghiera in questa giornata sono molteplici.
Oggi è la giornata di preghiera per la pace nel mondo, ma, soprattutto, oggi la Chiesa celebra una grande solennità mariana: Maria santissima Madre di Dio.
In Maria scorgiamo il compiersi di tutte le attese d’Israele ed ella apre all’umanità il futuro tanto atteso da secoli, la salvezza che Dio offre! Maria medita nel suo cuore le parole dette ai pastori sul futuro del suo bambino, cioè che sarà il Salvatore, il Messia, il Signore.
Come lei è stata in grado di custodire il figlio nel grembo durante la gravidanza, ora è chiamata a custodirlo nell’amore insegnando a tutta la Chiesa come meditare il mistero di Gesù. La maternità di Maria sta alle origini della nostra redenzione e la Chiesa è “mariana” nella sua essenza più profonda perché accoglie e medita l’opera di Dio che ama e soccorre l’umanità per condurla alla salvezza.
18 Dicembre – Obbedienza nella fede
Maria, all’arcangelo Gabriele che le recò il lieto annuncio della sua divina maternità, rispose con il suo «Eccomi».
Portando in grembo il Bambino Gesù, visita la cugina Elisabetta, che attendeva la nascita del precursore del Signore, san Giovanni Battista che, colmato di Spirito Santo, sussulta percependo misteriosamente la presenza del Signore nel grembo di Maria.
Elisabetta, animata dallo Spirito Santo, proclama Maria benedetta fra le donne e benedetto il frutto del suo grembo, Gesù, e beata per aver creduto.
La lettera agli Ebrei ci presenta il mistero di Gesù Cristo, il Figlio del Padre che si fa carne per opera dello Spirito nel grembo di Maria Vergine, compiendo la volontà del Padre che lo ha mandato in mezzo a noi per salvarci e santificarci.
12 Dicembre – RALLEGRIAMOCI nel SIGNORE
Oggi è la domenica della gioia. Si avvicina, il Natale del Signore che attendiamo con fede, desiderosi di accoglierlo con rinnovata esultanza. Il profeta Sofonìa esorta Gerusalemme a rallegrarsi, perché il Signore nostro Dio, in mezzo a noi, è un Salvatore potente che ci rinnova con il suo amore misericordioso.
Non scoraggiamoci, ma cantiamo ed esultiamo perché il Signore è nostra forza e nostro canto.
L’apostolo Paolo nella lettera ai Filippési ci invita ad essere gioiosi nel Signore che è vicino a noi sempre. Siamo amabili, non affliggiamoci, ma preghiamo presentando al Signore le nostre richieste.
La pace del Signore custodirà la nostra vita.
L’evangelista Luca ci presenta la predicazione di Giovanni Battista che invita tutti a convertirsi, a prepararsi ad accogliere il Messia. Egli indica concretamente che cosa fare: condividere i beni con i poveri, praticare la giustizia, rispettare tutti. Giovanni battezzava con acqua, Gesù invece battezza in Spirito Santo e fuoco, purificando i cuori, bruciando come il fuoco la paglia, ovvero le opere del male.
08 Dicembre – Immacolata Concezione.
Chi saprà descrivere e cantare la gioia di Dio, quando fu concepita la Vergine Maria, la “piena di grazia” come la chiamerà l’angelo ?
Preservata da ogni macchia di peccato originale, splende in lei la bellezza della grazia originale, della graziosità divina. Il peccato è sempre disumanizzante; l’esserne preservata fa di Maria la donna pienamente “umana”.
Il peccato separa, divide; l’esserne preservata fa di Maria la donna immensamente vicina a ognuno di noi.
Il peccato è rifiuto della grazia; l’esserne preservata fa di Maria la donna che accoglie la grazia e la riversa su di noi.
È venuta l’ora di riconoscere pienamente la maternità di Maria: la maternità che ci porta Gesù, . Tutto è di Gesù, ma tutto è con Maria.
O Maria, Madre nostra.
05 Dicembre – Preparate la Via del Signore.
Dio guida la storia, ma a modo suo. Egli si fa presente al momento giusto e sempre per un fine di felicità, perché ama tutti e vuole il bene di ciascuno.
Le parole del profeta Baruc si posano come carezze su Gerusalemme, nel momento dell’amarezza e dello scoraggiamento. Il profeta la esorta a vestirsi a festa e a rinnovarsi nel profondo del cuore, di modo che dal suo essere e dal suo operare emani la presenza luminosa del Dio giusto e misericordioso, ed essa sia pronta a gioire con i suoi figli che Dio le ridona trionfanti dall’esilio.
La Parola di Dio si posò su Giovanni Battista, afferma il Vangelo. Costui non è nell’elenco dei personaggi titolati, politici e religiosi, che aprono il Vangelo lucano, né vive in città, ma nel deserto. Però proprio a lui Dio affida la missione di inquietare le coscienze assopite, di indicare vie di salvezza, di far fiorire i deserti spirituali ed esistenziali.
Quale precursore del Messia, Giovanni incarna bene lo spirito dell’Avvento.
Dio libera e salva; ci viene incontro nella Chiesa, in ogni persona e circostanza; ci sorprende. L’intelligenza, illuminata dalla fede e dall’amore, ci permette di riconoscerlo oggi e di non temerlo domani, nel suo giorno.
28 Novembre – La vostra liberazione è vicina.
L’Avvento, con cui inizia l’anno liturgico, si caratterizza come un tempo da vivere sotto il segno della venuta del Signore. È tempo di preparazione alla venuta del Figlio di Dio, ricordata nella solennità del Natale. Nella liturgia odierna la venuta di Gesù nella carne, il mistero dell’incarnazione, è adombrata nella voce profetica di Geremìa: il Signore manterrà le promesse fatte al suo popolo, alla fine dei tempi. Gesù ci esorta a uno stile di vita sobrio che vigili sulle vibrazioni del proprio mondo interiore e che poggi sulla forza della preghiera.
CON CUORE di PADRE : così Giuseppe ha amato Gesù.
Ciclo di incontri dal tema “Con Cuore di Padre”
Chiesa di San Marco
Ore 20:30
Una lettera di Papa Francesco
Martedi 30 Novembre 2021
La paternità: dono e compito
Martedì 7 Dicembre 2021
San Giuseppe nell'arte
Martedì 14 Dicembre
Clicca sul link seguente per leggere la lettera di Papa Francesco: Patris Corde
20 Novembre – GESU' CRISTO RE.
Gesù è un RE diverso dai potenti di questo mondo. La sua signoria non si impone con la violenza, ma si espande grazie alla testimonianza della verità. La sua voce la può ascoltare chi è dalla verità, chi si lascia generare da essa e trova l’autenticità di sé stesso nella verità delle relazioni con Dio, con gli altri, con le creature che popolano l’universo.
Di quale verità si parla?
Di quella annunciata dall’Apocalisse: la verità di un amore che ci libera dal male attraverso il dono della vita offerta fino all’effusione del sangue, mentre i poteri di questo mondo si impongono versando il sangue degli altri, in particolare di nemici e oppositori.
Gesù realizza il suo Regno donando il proprio sangue per riconciliare anche i nemici. Accogliere la sua signoria significa, allora, volgere lo sguardo al trafitto, per imparare da lui ad amare e a vivere nel primato dell’amore. Come afferma il profeta Danièle (I Lettura), il regno di Gesù non sarà mai distrutto perché Gesù, proprio quando la sua vita sembra essere annientata, continua ad amare in modo pieno.A non essere distrutta è la forza di questo amore.
07 Novembre – Il Tesoro di Dio.
La Giornata del ringraziamento, che ricorre oggi, ci sollecita a riconoscere il creato e tutte le sue ricchezze come dono di Dio, come espressione dell’amore del Padre e a cantare al Signore con cuore gratissimo: «Laudato si’».
I testi liturgici ci invitano poi a unire a questa gratitudine un immenso grazie anche per tutti coloro che sanno condividere il dono di Dio, per tutti i cuori aperti e le mani slegate che scelgono la condivisione, come la vedova povera – e pagana – di Sarèpta che fu capace di condividere il poco che le restava per non morire.
Solamente i più poveri sanno amare in questo modo! Come la vedova del Vangelo che nel tesoro di Dio «nella sua miseria ha gettato… tutto quanto aveva per vivere». Questi santi nascosti che non trattengono per sé stessi né i beni né la loro stessa vita, sono grandi, sono immagine vivente di Gesù! Mettiamoci alla loro scuola, affidando a Gesù sommo sacerdote il peccato del nostro non saper condividere.
02 Novembre – Commemorazione di tutti i defunti
Sante Messe in ricordo dei defunti, 2 Novembre 2021
Chiesa Parrocchiale: 18:30
San Marco: 7:30 / 11:00 / 13:00 / 17:00
Santo Spitito: 9:00
La celebrazione in Chiesa Parrocchiale delle 18:30 sarà in commemorazione di tutti i defunti della parrocchia dell'anno.
01 Novembre – Ama il Signore Tuo, con tutto il tuo Cuore, la tua Anima, la tua Mente, la tua Forza.
Chi segue l’Agnello, il Cristo, è segnato con il sigillo di Dio che ristabilisce l’armonia dell’uomo con sé stesso, con il prossimo e con il creato! Solo quanti si riconoscono «figli nel Figlio» scoprono il «grande amore del Padre», che traccia il cammino verso la perfezione .
L’essere «figli nel Figlio» è la reale condizione dell’uomo, è segno distintivo rispetto a chi rifiuta Dio e lo nega ostinatamente. La gioia di cui ci parla il Vangelo è antidoto per chi sperimenta «il peccato, la tristezza, il vuoto interiore e l’isolamento».
Le Beatitudini non sono una scappatoia illusoria per i poveri e per gli emarginati, ma il motore sociale, il fermento storico, il vero elemento di trasformazione nel bene.
Gesù proclama beati quanti tendono al più prezioso dei doni: la grande ricompensa nei cieli. La santità è la vera forza rivoluzionaria perché, come ci ricorda papa Francesco, la vera beatitudine è nel dono di sé.
Questo è l’obiettivo irrinunciabile che fa l’uomo più uomo e le relazioni più umane.
In Tutti i Santi oggi celebriamo coloro che sono la “risposta possibile” al pressante invito di Gesù: «Venite a me».
03 Ottobre – Uomo e donna, una sola carne in Cristo
L’uomo non è il signore assoluto del creato, ma l’amministratore dei doni del Signore.
Né le cose né gli animali sono in grado di colmare il suo vuoto esistenziale, cioè non sono un aiuto a lui corrispondente. Solo la donna lo è, e rompe la solitudine dell’uomo, che non è bene al cospetto di Dio Trinità, comunità d’Amore. Gesù nel Vangelo richiama i farisei di ieri e di oggi all’ intenzione originaria di Dio creatore sul matrimonio e sulla famiglia.
Egli, infatti, rivela il cuore di Dio, sempre tanto paziente nel sopportare il cuore umano indurito, come emerge dalla legislazione mosaica: essa, più che legittimare il divorzio, mirava a mitigarne le conseguenze. Gesù ci ricorda che il matrimonio-sacramento è unico e indissolubile e, quindi, «l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
Gli sposi sono chiamati a mettersi nelle mani del Signore, come i bambini, ai quali appartiene il regno di Dio.
Ripartiamo dall’ Eucaristia che ci rende una sola carne con Cristo.
19 Settembre – SERVITORI del Vangelo
Per la seconda volta Gesù parla ai discepoli dell’imminente epilogo della sua vita. Li prepara all’evento nel riserbo e con sensibilità pedagogica, cercando di far capire loro che la sua missione consiste nel farsi servo, non nel farsi primo.
Le sue parole, oscure per i discepoli, prendono consistenza sullo sfondo del giusto perseguitato, descritto nel libro della Sapienza, che con la sua fedeltà a Dio, la sua condotta morale, le sue parole franche e miti confonde e infastidisce gli empi.
Gesù ha questo nella mente e nel cuore, mentre attraversa la Galilea. Tutt’altri pensieri invece hanno i Dodici.
Ecco, allora, l’insegnamento del Maestro: il vero discepolo si svuota di sé per dare a piene mani; è un umile servitore, non un cercatore di potere; sua misura di grandezza è il dono di sé senza misura.
Prende un fanciullo e, sovvertendo l’insignificanza in cui questi è tenuto, ne fa la misura del suo Regno. Chi si fa piccolo acquista le sembianze di Gesù e Gesù si riconosce in lui. Reso umile e forte dal dono multiforme della sapienza “che viene dall’alto”, null’altro desidera che di essere un servitore del messaggio liberante del Vangelo (II Lettura).
05 Settembre – Riconosciamo Dio nello … scartato
Oggi il Vangelo ci presenta Gesù impegnato in uno strano itinerario di viaggio: per andare a sud si dirige verso nord, Gesù intende fermarsi in terra pagana.
Spesso sono proprio i “lontani” che lo accolgono, mentre i “vicini” lo rifiutano.
La pagina evangelica ha un chiaro sfondo battesimale (mani, saliva, effatà) e un deciso orientamento catechetico: il gesto di Gesù compie la profezia di Isaìa per cui «griderà di gioia la lingua del muto».
Il sordomuto rappresenta un po’ tutti noi, murati in noi stessi e chiusi alla grazia. A noi Gesù dice: «Effatà, Apriti!».
Quante volte Dio è stato rifiutato o non riconosciuto!
Allora anche noi stiamo attenti a non usare favoritismi personali, a non trattare l’altro secondo le convenienze sociali. Dove c’è lo “scartato” potrebbe celarsi Dio che ci vuole parlare.
22 Agosto – GESU' modello di VITA
Gesù si propone come maestro, non con la pretesa di suggerire solo modelli morali o intellettuali, ma proferendo parole che sono “spirito e vita”.
Egli è l’effusione stessa dello Spirito che vivifica attraverso il dono della sua vita.
Accettare la proposta di Gesù è una vera e propria sfida se ci si lascia coinvolgere dalla sua vicenda e dall’esito di passione e morte.
Pietro comprende però che, nonostante il linguaggio di Gesù sia duro, la promessa di vita che egli annuncia può sempre dare rinnovate energie, perché lui ha “parole di vita eterna”, chiede una scelta radicale, che instrada verso un’esistenza pienamente realizzata e definitiva.
La scelta è netta: vivere secondo lo Spirito o lasciarsi dominare dalla carne!
15 Agosto -BENEDETTA SEI TU MARIA, benedetto il Signore.
Il nostro sguardo, oggi, è rivolto al cielo, a Maria, figura dell’umanità in attesa di ricevere, in Cristo «primizia di coloro che sono morti»,
la vita eterna. La Vergine è il «segno grandioso» che celebra le «grandi cose» compiute in lei dall’Onnipotente.
Ella non è solo beneficiaria, ma anche testimone della misericordia di Dio, come canta il Magnificat.
La sua prontezza nel rispondere al segno indicatole dall’angelo Gabriele, esprime totale fiducia in colui il cui nome è Santo.
Uniamo oggi le nostre voci alla sua per cantare la misericordia di Dio che si ricorda del suo popolo e lo salva dal peccato e dalla morte.
08 Agosto – IO sono il pane, disceso dal cielo
Elìa mangia il pane e beve l’acqua che gli sono stati portati da un angelo e, rinvigorito nelle forze, può camminare verso il monte di Dio.
Gesù è il pane disceso dal cielo. Gesù promette la risurrezione e la vita eterna. La terra promessa è la vita felice con Dio.
Gesù è venuto per renderci possibile e praticabile questo cammino. Per questo è “disceso dal cielo”. La condizione necessaria è riconoscere in Cristo la Via e, dunque, andare con lui, anzi andare da lui.
Bisogna lasciarsi attirare dal Padre, cioè ascoltare la sua voce interiore e imparare dalla sua Parola che oggi ci fa giungere attraverso la Scrittura e la Chiesa.
E' essenziale avere fede, interpretandola come il cammino attraverso il quale si va a Gesù, che ci offre il suo “pane”, cioè l’attrazione misteriosa del Padre celeste, la parola di Dio, l’Eucaristia stessa, di cui ci nutriamo per mantenere saldo il vigore della fede.
25 Luglio – Affidiamoci a Dio, perchè moltiplichi la nostra fede
Immersi come siamo in una cultura di morte, la sfida di annunciare il Vangelo – ossia di viverlo – è immane. In questo contesto, che Chiesa saremo? Una Chiesa che, come l’apostolo Filippo, misura le proprie capacità umane e tira i remi in barca?
Oppure una Chiesa che riconosce la propria inadeguatezza e la consegna fiduciosamente a Gesù? E cosa avviene quando affidiamo a Gesù il poco che abbiamo? Lo moltiplica, ne fa il luogo in cui zampilla una vita nuova che soddisfa, anzi supera i bisogni delle folle.Al tempo di Eliseo, fu un servo lo strumento di questa meraviglia. Nel Vangelo, è un bambino. Che dire allora? Non potresti forse essere tu, oggi, a mettere la tua inadeguatezza nelle mani di Gesù?
Così potrai servire il disegno stupendo di Dio: che diventiamo una cosa sola, che viviamo per «un solo Dio», illuminati da «una sola speranza»: la Vita, quella eterna. Questo disegno luminosissimo si compie ogni qualvolta lasciamo la potenza di Dio manifestarsi nella no-stra debolezza…
18 Luglio – Il riposo nella compassione
Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Dio, però, non si ferma alla minaccia e al rimprovero; la sua parola diventa sempre promessa: «Radunerò io stesso il resto delle mie pecore».
La promessa si attua in Gesù. Marco ci parla infatti dei sentimenti con cui Gesù ha compassione delle folle, «pecore senza pastore», solitarie, disperse, proprio perché nessuno le radunava in unità. Di conseguenza, la prima cosa che Gesù fa è «insegnare loro molte cose».Quella di Gesù è sempre una parola per i dispersi, una parola che convoca, raduna, crea relazioni, stabilisce legami forti.
Gesù aveva promesso riposo ai discepoli stanchi per la loro missione. Non c’è però possibilità di riposare, perché sopraggiungono le folle di cui bisogna avere cura. Del resto, il vero riposo che Gesù ci dona è accoglierci nel suo sguardo di compassione e di tenerezza, che sempre riunisce i dispersi. Egli è infatti la nostra pace, colui che dei due fa una cosa sola.
11 Luglio – Andate … come Fratelli
La lettera agli Efesini ci raggiunge oggi con una notizia bella e consolante: un vero vangelo, un annuncio di gioia. All’ inizio della nostra vita c’è la benedizione di Dio. C’è il suo desiderio di dire e di realizzare il nostro bene. Questa è anche la nostra vocazione: Dio ci chiama a essere, in Cristo, santi e immacolati di fronte a lui nell’ amore.
La santità, più che frutto del nostro impegno, è risposta al suo dono che ci precede. Dio ci libera dal male, in qualsiasi forma esso minacci la nostra esistenza. Ci libera soprattutto dal male dell’isolamento e della divisione, offrendoci di vivere relazioni riconciliate, di fraternità e di comunione tra di noi. Anche per questo motivo i Dodici vengono inviati «a due a due»: sono spogliati di tutto, tranne che della fraternità.
Si può infatti annunciare con verità il mistero di un Dio che è Padre, e che vuole una comunione nella pace tra tutti i suoi figli, solo sapendo camminare insieme, a due a due, come fratelli riconciliati.
04 Luglio – Venne tra i suoi, e i suoi non l'hanno accolto
Gli abitanti di Nàzaret avevano conosciuto veramente Gesù? No, ci dice il Vangelo. Fino a pochi mesi prima, egli era stato per trent’anni in mezzo a loro come «il falegname, il figlio di Maria», con una parentela ben nota a tutti. Sicuramente per essi era un giovane lavoratore, religioso, bravo, onesto, gentile. Quando però lo vedono «insegnare nella sinagoga» e sentono il racconto dei suoi prodigi, restano stupiti e sospettosi fino allo scandalo. E Gesù, meravigliandosi «della loro incredulità», fa l’amara esperienza del profeta disprezzato «in patria, tra i suoi parenti e in casa sua». Per conoscere e accogliere Gesù è indispensabile la fede. L’apostolo Paolo pregava con insistenza per essere liberato da un male fisico, forse umiliante. Il Signore gli disse: «Ti basta la mia grazia…». E tutto cambiò nella sua vita. Oltraggi, difficoltà, persecuzioni, angosce «sofferte per Cristo» erano motivi di vanto, perché dimorava in lui «la potenza di Cristo». E tu, a che punto sei nel cammino di fede? Se ricevi oltraggi o insulti a causa di Gesù, come reagisci?.
27 Giugno – Abbiate solo fede !
Davanti al dolore Gesù non resta mai indifferente. Un papà angosciato lo supplica di guarire la figlia dodicenne, ormai in fase terminale. Tra la folla una donna, che da dodici anni moriva lentamente per perdite di sangue, gli si avvicina furtiva, gli tocca il mantello e guarisce.
Intanto arriva al padre la notizia che la figlia è morta. Ogni speranza è persa, ma non per Gesù. Nonostante la derisione della gente, egli entra in casa, prende per mano la ragazza, la fa rialzare e con tenerezza materna dice di darle da mangiare. Potente è la forza della fede! Alla donna, Gesù dice: «La tua fede ti ha salvata»; e al papà: «Non temere, soltanto abbi fede!». Luminosa è la certezza della fede!
«Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi». Gesù, «da ricco che era, si è fatto povero» per portarci la pienezza della vita! Quante volte, alla notizia di una giovane mamma morta di tumore o di fronte a un incidente, si sente questa frase che sfiora la bestemmia: «Così ha voluto Dio!». No, assolutamente! La morte è venuta «per l’invidia del diavolo». Dio ci ama! Dio ama la vita!…
13 Giugno – Il Regno di Dio, come …
Il profeta Ezechièle descrive l’arrogante prepotenza dei re stranieri con l’immagine di due grandi aquile. Per quanto il loro impero sia esteso e potente, l’ultima parola appartiene a Dio.
Gesù, insegna che il regno di Dio non cresce secondo i nostri criteri o la nostra logica; assomiglia, invece, al seme gettato in terra che germoglia e cresce, notte e giorno. E, più piccolo di tutti i semi, è Gesù crocifisso ed abbandonato, che diviene una pianta immensa, che a tutti offre molto più di un riparo. Egli offre la salvezza eterna. E noi, in questo “esilio” che è la nostra vita terrena, quale logica scegliamo?
Quella del potere umano o quella dell’umiltà divina? È su questa scelta, sull’amore, che saremo giudicati quando compariremo davanti al tribunale di Cristo.
06 Giugno – Festività Corpus Domini
Cosa renderemo al Signore per tutti i benefici che ci ha fatto?
Come renderemo grazie per il dono inestimabile del suo Corpo e del suo Sangue?
Infinitamente grande è il dono del Sangue di Gesù versato per noi. Per esso le nostre coscienze sono purificate dalle opere morte, affinché possiamo servire il Dio vivente, oggi e nella vita eterna.
Il Corpo e il Sangue di Gesù ci rendono partecipi della sua stessa vita. Ogni Eucaristia ci fa pregustare il Convito eterno. Ci fa diventare una cosa sola, un unico corpo che già vive della vita eterna, in cui il vivere è perderci gli uni per gli altri.
Come renderemo grazie al Signore per un così grande dono? Con il dono di noi stessi! Al Padre, nella celebrazione dell’Eucaristia e, inseparabilmente, agli altri, in una vita che diviene “eucaristica”, in cui diciamo – con la vita – agli altri: «Prendete il mio tempo, le mie doti, i miei beni… sono vostri!».
30 Maggio – Cresime dei ragazzi di 2a Media
Oggi 30 Maggio, nella chiesa Parrocchiale di Sant'Alessandro della Croce il, Delegato Vescovile Don Mario Carminati, amministrerà il sacramento della Cresima ai 53 ragazzi della 2a media.
Al fine di mantenere il giusto distanziamento, i ragazzi saranno divisi in due gruppi: al mattino ore 11.00 ed al pomeriggio ore 15.30
Accompagniamo questi ragazzi e le loro famiglie con la preghiera.
30 Maggio – ” … Andate … nel nome del Padre, del Figlio e Spirito Santo”
Dio è comunione perfetta di amore tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. E noi siamo immersi nel mistero di questo amore trinitario. La prima lettura narra l’amore gratuito di Dio verso Israele: gli ha rivolto la parola, lo ha liberato dalla schiavitù d’Egitto, si è manifestato a lui sul Sinai e lo ha soccorso nelle dure prove del deserto.
Il Risorto, investito dell’autorità divina, dà il mandato universale alla sua Chiesa. Predicare il Vangelo e battezzare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo è la missione della Chiesa.
L’apostolo Paolo afferma che lo Spirito ci fa chiamare Dio «Padre», come fa Gesù nel Getsèmani. In quanto figli, siamo anche eredi di Dio. Potremo partecipare alla sua gloria pasquale se prendiamo parte alle sue sofferenze, condividendo qui e ora il suo itinerario di amore e di sacrificio.
23 Maggio – Pentecoste
A Pentecoste il Padre, attraverso il suo Figlio risorto, effonde su di noi il suo Santo Spirito, Persona-amore, fonte della vita, anima della Chiesa, che annuncia a tutte le genti le grandi opere di Dio.
Accogliamo questo dono! Nello Spirito siamo condotti alla verità tutta intera, comprendiamo il Vangelo, siamo aiutati a vivere come Gesù. Ogni celebrazione del sacrificio eucaristico è evento pentecostale; essa, infatti, è la sorgente della perenne effusione dello Spirito Santo che ci rende uno in Gesù.
Al termine della celebrazione, Don Pietro annuncia l'esposizione del nuovo dipinto dedicato a Don Tarcisio, che questa settimana sarà presente in chiesa parrocchiale e successivamente entrerà a far parte della collezione delle sagrestie della parrocchia.
Si conclude con il rito dello spegnimento del cero pasquale, passati i 50 giorni dalla notte di Pasqua. Ascoltiamo insieme.
16 Maggio – Prime comunioni
Domenica 16 Maggio, si terranno le prime comunioni dei 42 bambini di 4 elementare. Al fine di garantire Sono previste due celebrazioni, ore 9.00 e ore 11.00.
Un altro importante momento, che vede avvicinare questi bambini al Padre. Una preghiera di sostegno della comunità, perchè non abbandonino la strada difronte alle difficoltà.
16 Maggio – Ascensione del Signore
Il mistero dell’Ascensione, ha un duplice significato: ci fa contemplare Gesù che, nella sua glorificazione pasquale, siede presso il Padre; colui che ascende al cielo consegna alla comunità i suoi doni. Sono doni legati in modo speciale all’ annuncio della Parola: apostoli, profeti, evangelisti, pastori che nutrono il gregge con il loro insegnamento.
Il Signore ascende al cielo, ma continua a operare insieme ai suoi discepoli, inviati ad annunciare a tutti il regno di Dio. Il Risorto rimane presente nell’agire della comunità, confermando la Parola che essa annuncia con i segni che l’accompagnano. Segni che dicono che nell’ impegno dei discepoli continua a essere presente la grazia del Risorto.
9 Maggio – “Amatevi come io ho amato voi …”
L’amore di Dio supera ogni barriera e ogni distinzione di spazio e di tempo. San Giovanni ricorda che l’origine dell’amore sta in Dio: non potremo mai comprendere che cosa voglia dire “amare” se non guardiamo a Gesù e al suo modo di amare per poterlo trasfondere nella nostra vita.
E perché tutto questo possa realizzarsi, è necessario rimanere in Gesù, accogliere il suo stile di vita e farlo nostro, osservando i suoi comandamenti. Itinerario che dona una grande pace al cuore: pace di sapersi nella volontà del Padre e vivere a sua immagine e somiglianza.
L’amore di Dio esalta la vita, esalta l’uomo al di là di ogni differenza di etnia, di carattere, di pensiero. L’amore di Dio è veramente universale.
2 Maggio – “Io sono la vite, voi i tralci …”
Dopo aver affermato di essere il buon Pastore, Gesù utilizza l'immagine della vite, per simboleggiare la propria identità. Gesù qualifica se stesso come la vite, quella vera, e identifica la Chiesa, come i suoi tralci.
La vite, simbolo di benedizione, felicità e fecondità, è così attribuita da Gesù a sé e ai suoi discepoli, per mostrare che rimanendo in lui i frutti saranno abbondanti, ogni richiesta sarà esaudita perché corrispondente alla volontà del Signore, e si verrà innestati nella stessa vita divina.
È quanto afferma anche san Giovanni apostolo, il quale sostiene che qualunque cosa chiediamo la riceviamo perché osserviamo i comandamenti del Signore.
1 Maggio – Cresime dei ragazzi di 3a Media
Oggi 1 Maggio, nella chiesa Parrocchiale di Sant'Alessandro della Croce il, Vescovo di Blois, Mgr. Jean-Pierre Batut amministrerà il sacramento della Cresima ai 47 ragazzi della 3a media.
Al fine di mantenere il giusto distanziamento, i ragazzi saranno divisi in due gruppi: al mattino ore 11.00 ed al pomeriggio ore 15.30
Accompagnamo questi ragazzi e le loro famiglie con la preghiera.
26 Aprile – Festa Madonna del Buon Consiglio
Madre del Buon Consiglio Venerata
nella Chiesa di Santo Spirito in Bergamo
Festa della Madonna del Buon Consiglio
S. Messe ore 9.00 / 20.00, chiesa S. Spirito
Vergine Maria, vengo a pregarti
e ti invoco Madre del Buon Consiglio.
Mi presenti tuo Figlio.
Egli mi dice: “Ecco tua Madre”.
Io sono e voglio restare tuo figlio.
Conservami la salute dell'anima e del corpo.
Conservala anche a tutti coloro
che mi sono cari.
(Oggi prego specialmente per … )
Aiutaci ad essere fedeli al nostro Battesimo
e obbedienti a tutto cio'
che tuo Figlio ci chiede.
Concedici di amare tutti coloro
che ci sono vicini.
Che il nostro amore irradi
bontà, comprensione e indulgenza.
Aiutaci a servire sempre piu' i nostri fratelli.
Sostienici nelle prove.
Proteggi tutti coloro che soffrono
nel corpo e nell'anima.
O Vergine del Buon Consiglio,
o Madre mia del Cielo,
mi rivolgo a te con cuore di figlio.
Prega per noi il Signore Gesù.
Ottieni per noi la grazia
di amarLo sempre
e di assomigliare a Lui ogni giorno di piu'.
25 Aprile – Prime Confessioni – H 15.00
Domenica pomeriggio, H 15.00 presso la chiesa Parrocchiale, si svolgeranno le prime confessioni dei ragazzi di 3a elementare.
Li accompagniamo nella preghiera insieme alle loro famiglie, alla scoperta del perdono del Signore.
25 Aprile – “Io sono il buon pastore, che da la propria vita …”
Il miracolo dello storpio, guarito da Pietro, assume un significato simbolico. Luca scrive che è nel nome di Gesù, risuscitato dai morti, che quell’uomo è risanato e ora sta innanzi ai presenti.
La Pasqua ha rialzato Gesù dalla morte e consente anche a noi di stare in piedi, liberati dal peccato.
Nella sua lettera Giovanni annuncia che quella che ci è donata è la libertà dei «figli di Dio», uomini e donne capaci di percepire il grande amore con il quale il Padre li chiama alla comunione con lui.
Il dono di questa libertà filiale ha un’altra fecondità: ci rende tra noi fratelli e sorelle.
18 Aprile – “PACE A VOI, come il Padre ha mandato me, anche io mando voi “
L'evangelista Luca riporta la testimonianza pasquale che i due discepoli di Emmaus danno agli Undici che erano a Gerusalemme: il Risorto, è questo l’annuncio, ha camminato con loro lungo la via ed essi lo hanno riconosciuto allo spezzare del pane.
Mentre essi narravano le meraviglie di cui erano stati testimoni, Gesù si manifesta donando loro la pace. Egli chiede loro di guardare e toccare i segni della sua passione e di poter mangiare qualcosa. Il Crocifisso è risuscitato nel suo vero corpo !
Egli intercede per noi peccatori come nostro avvocato presso il Padre, come Agnello di Dio che togli e i peccati del mondo. Autore della vita, Santo e Giusto, rinnegato e ucciso dagli uomini, è stato glorificato dal Padre.
L’Eucaristia, che rende presente il mistero della passione, morte e risurrezione del Signore, è «sorgente della rinnovata giovinezza dello spirito».
11 Aprile – Prime Confessioni – H 15.00
Domenica pomeriggio, H 15.00 presso la chiesa Parrocchiale, si svolgeranno le prime confessioni dei ragazzi di 3a elementare.
Li accompagniamo nella preghiera insieme alle loro famiglie, alla scoperta del perdono del Signore.
11 Aprile – “PACE A VOI, come il Padre ha mandato me, anche io mando voi “
Gesù si presenta in mezzo ai suoi discepoli con il saluto «Pace a voi» e mostra le piaghe impresse nel suo corpo glorificato.
La pace del Risorto è dono che sovrabbonda di vita, riguarda tutta l’umanità e il cuore di ciascuno; egli infatti effonde lo Spirito Santo sui discepoli, conferendo loro il potere di perdonare i peccati. L’amore misericordioso – il sacramento della Riconciliazione – è la prima preoccupazione del Risorto e le piaghe del Crocifisso sono un effluvio di grazia per gli smarriti nella fede.
L’incontro con il Risorto è la gioia della comunità dei credenti; ed è la ragion d’essere della comunione di spirito e della condivisione dei beni che vige tra loro, cosicché la fraternità sincera rispecchi di fatto l’amore di Dio. La fede si fa stile di vita e di azione. Su questo insiste anche l’apostolo Giovanni. «Mio Signore e mio Dio!».
28 Marzo – “Signore, vogliamo vedere Gesù”
La commemorazione dell’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, l’ascolto del Vangelo della passione e della morte di Gesù, la celebrazione dell’Eucaristia sono gli elementi determinanti, della settimana Santa.
Ripercorriamo gli eventi di Gesu' per entrare nella profondità del mistero: anzitutto il mistero della vita, con la sua ambivalenza di “Osanna!” e “Crucifige!”, ma poi soprattutto il mistero stesso di Dio che non risparmia il proprio Figlio, lo lancia nella crudeltà e nell’imbroglio umano per mostrare a che cosa porta il male: all’annientamento, alla morte.
E di qui dimostrare invece a che cosa porta il bene: alla risurrezione! Entriamo allora nella Settimana Santa con spirito autentico di fede e di sincero amore al nostro Salvatore.
Nota liturgica per le celebrazioni della settimana Santa e del Triduo Pasquale
La Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme si svolga nel seguente modo (seconda forma del Messale Romano):
Non essendo possibile svolgere la processione fuori della chiesa, il sacerdote con i ministri inizi la celebrazione davanti alla porta della chiesa o nella chiesa stessa. Per evitare assembramenti, i fedeli siano già disposti nei banchi, mantenendo il distanziamento previsto.
Se si intendono distribuire i rametti d’ulivo, un incaricato consegni personalmente ai fedeli il sacchetto contenente l’ulivo da benedire, in modo che tutti rimangano fermi al loro posto. L’incaricato igienizzerà le mani prima di distribuire i sacchetti con l’ulivo.
- Il rito si svolge come di consueto: BENEDIZIONE dei rami, PROCLAMAZIONE del Vangelo dell’ingresso del Signore a Gerusalemme, PROCESSIONE del sacerdote verso l’altare.
- Si eviti di lasciare in chiesa, durante il giorno, cesti contenenti i sacchetti con i rami d’ulivo benedetti. Si eviti inoltre di passare nelle case per distribuire l’ulivo benedetto.
- Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano, che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme.
Nota informativa a seguito della “ZONA ROSSA” del 15 Marzo 2021
Facendo seguito alle indicazioni recepite dalla Diocesi di Bergamo, tutte le attività della parrocchiali, tra cui in primo piano la catechesi dei ragazzi, sono sospese. Anche la catechesi condotta nelle chiese è sospesa.
Le celebrazioni in chiesa restano permesse, con l’invito a una particolare attenzione soprattutto al numero dei posti e al distanziamento. Con “celebrazioni” non si intende solo la Messa, ma anche celebrazioni della parola, celebrazioni penitenziali o altri momenti di preghiera come la Via Crucis (che però può essere fatta solo in chiesa, stanziale, e non all’aperto).
14 Marzo – “Chi fa la verità viene verso la luce …”
Dio… da morti che eravamo, ci ha fatto rivivere con Cristo.
La condizione di morte: ci dice che il peccato, è una situazione dalla quale non riusciamo a uscire da soli. Abbiamo bisogno di qualcuno che ci tiri fuori, poiché sperimentiamo una radicale impotenza.
Soltanto Dio può farlo e lo ha fatto nel Figlio, facendoci rivivere con lui. Egli non solo ci libera ma, nel Figlio innalzato sulla croce, discende nella nostra morte per renderci partecipi della sua risurrezione.0
Il suo amore è potenza di vita nuova che opera nella morte, luce che rischiara le tenebre.
Accoglierlo ci fa venire alla luce. «Venire alla luce» è metafora che allude alla nascita. Torniamo a nascere in Cristo come creature nuove, rigenerate dal suo amore.
APE – Amore, Preghiera, Elemosina
Le API un simbolo della nostra quaresima, scelto per e con i bambini del primo anno di catechesi. APE un piccolo nome che ci ricorda tre grandi impegni in preparazione alla Pasqua: Amore, Preghiera, Elemosina.
Il Papa nell'enciclica Laudato Si, ci ricorda che l'atto della creazione non è solo spirituale, ma anche materiale (Leggi …), Il mistero di quello che avviene nella natura è profondamente legato a ciò che avviene nello spirito. Quello che noi viviamo nella quaresima è frutto dello Spirito, ma anche della natura, di cui ci dobbiamo prendere cura.
Al termine della celebrazione della S.Messa domenicale, i chierichetti hanno distribuito all'assemblea un simbolo del cammino della Quaresima.
07 Marzo – “Non fate della casa del Padre mio un mercato”
«Non fate della casa del Padre mio un mercato». Fare della sua casa un mercato significa trattare Dio da mercante. Ma egli è il Padre e nella sua casa ci si sta da figli.
Gesù ci invita a vigilare sulla tentazione di impostare la relazione con Dio su logiche mercantili: ti offro un sacrificio affinché tu in cambio mi dia la grazia di cui ho bisogno.
Ora il sacrificio gradito a Dio è un altro, dirà Gesù alla samaritana: adorare il Padre in spirito e verità.
«Noi annunciamo Cristo Crocifisso», afferma Paolo: egli è il vero tempio, la vera porta che ci conduce nella giusta relazione con Dio, da figli e non da servi.
Donando a Mosè il decalogo, Dio dichiara di averci fatto uscire dalla condizione servile.
28 Febbraio – Rabbi, è bello per noi essere qui
Il Dio di Abramo ci chiede di perdere tutto. Perché? Per poterci benedire! Ma non solo: per fare di noi, una benedizione per tutti.
Gesù porta i discepoli sul monte Tabor, per fare loro assaporare la bellezza del posto che nella sua Pasqua sta per preparare per loro.
Quel posto è il suo posto, la sua vita filiale, che è un perdere tutto per il Padre, e dal Padre tutto ricevere.
«È bello per noi essere qui», dice Pietro! È bello assaporare il nostro posto nel cuore di Dio! Sì, è bello scoprire l’ampiezza dell’amore divino! Così illuminati, possiamo riprendere con più ardore e con più gioia il cammino esigente della Quaresima che ci porterà alla vittoria pasquale di Gesù. Perché diventiamo insieme benedizione per tutti.
Venerdì di Quaresima – 15.30 – Via Crucis
21 Febbraio – Gesù viene tentato nel deserto
Per 40 giorni Gesù fu solo nel deserto. Lì, Satana fece di tutto per allontanarlo dalla via della Croce, dalla sapienza della Croce. Gesù, scelse la fedeltà alla volontà del Padre. Scelse di andare fino in fondo, accettandone tutte le conseguenze, nella propria missione: morire per noi, per ricondurci al Padre.
In lui ci viene offerta un’alleanza nuova che non è soltanto la garanzia che non ci sarà più il diluvio, quando il peccato avvolgerà l’umanità, ma è il dono di una terra nuova e di un cielo nuovo.
E noi? Anche noi dovremo lottare in questa Quaresima! Se la vivremo veramente, lo spirito del male sarà smascherato, e la vittoria di Gesù sarà evidente dentro di noi e tra di noi. E porteremo così, insieme ai fratelli, un po’ di Paradiso sulla terra.
Calendario Prime Confessioni, Comunioni e Cresime 2021
E' stato ufficializzato il calendario delle celebrazioni dei sacramenti per i ragazzi della catechesi: Prime Confessioni, Prime Comunioni e Cresime, sia per i ragazzi che avrebbero dovuto riceverli lo scorso anno, che per quelli di quest'anno. Leggi la lettera di don Pietro Biaggi alla comunità CLICK
Marzo
21 Domenica Prime Confessioni ( 4 elementare)
Aprile
11 Domenica Prime Confessioni ( 3 elementare)
18 Domenica Prime Comunioni ( 5 elementare)
Maggio
1 Sabato Cresime ( 3 media)
16 Domenica Prime Comunioni ( 4 elementare)
30 Domenica Cresime ( 3 media)
Saranno comunicati successivamente gli orari delle celebrazioni, che si terranno unicamente presso la chiesa Parrocchiale di Sant Alessandro della Croce.
Seguendo le indicazioni date dalla diocesi, saranno seguite le precauzioni per il contenimento della diffusione dei contagi da virus Covid-19.
Maggiori informazioni: www.diocesibg.it
17 Febbraio – Celebrazioni delle ceneri
Calendario celebrazioni delle ceneri
Mercoledi 17 Dicembre
Chiesa San Marco 07:30 / 13:00 / 17:00
Chiesa Santo Spirito 09:00
Chiesa Parrocchiale 20:00
Seguendo le indicazioni date dalla diocesi, saranno seguite le precauzioni per il contenimento della diffusione dei contagi da virus Covid-19.
Maggiori informazioni: www.diocesibg.it
14 Febbraio – Il Signore guarisce i malati
Nel Vangelo di oggi Gesù compie un gesto inaudito. Un lebbroso lo supplica in ginocchio chiedendo d’essere purificato. Gesù ne ha compassione, lo tocca e lo guarisce.
Per la Legge di Mosè e la mentalità del tempo, chi entrava in contatto con un lebbroso, anche solo sfiorandolo inavvertitamente, diventava “impuro”. Gesù, invece, guarisce quel lebbroso, e lo fa toccandolo con la mano. Perché?
Non scordiamo però che c’è una malattia peggiore della lebbra più ripugnante: è la lebbra del peccato. Chiediamo a Gesù di toccare e purificare i tanti cuori infettati da questo virus mortale. L’apostolo ci invita a fare «tutto per la gloria di Dio».
E tu glorifichi e preghi Dio solo a Messa, o dicendo il rosario, oppure in ogni occasione? Nella Quaresima ormai imminente perché non cominci ogni cosa, come il pranzo o la cena, con una preghiera, magari coinvolgendo anche i tuoi familiari e amici?
07 Febbraio – Il Signore guarisce i malati
L’evangelista Marco narra una giornata di Gesù, il sabato di Cafàrnao. Egli dalla sinagoga passa ad un luogo intimo di famiglia, la casa di Simone e Andrea. La suocera di Simone, che è febbricitante, viene subito presentata al Maestro. Gesù si accosta a lei con tenerezza, la prende per mano, sollevandola. Guarita, ella apre le mani per servire i suoi fratelli.
Al tramonto del sole, quando termina l’umana speranza, portarono a Gesù ammalati e indemoniati ed egli li guarì, manifestando la venuta del regno dei cieli. Al mattino presto Gesù si ritirò nella solitudine per pregare, riprendendo l’itinerario dell’evangelizzazione.
L’apostolo Paolo sottolinea la gratuità del lavoro della predicazione del Vangelo. L’Eucaristia ci renda servi dei deboli.
31 Gennaio – Il Signore è venuto a liberarci e parla con autorità
La promessa fatta da Mosè al popolo d’Israele: «Il Signore, tuo Dio, susciterà per te un profeta pari a me», si compie in Gesù Cristo, il Messia, il nuovo Mosè, l’unico maestro di sapienza, il Verbo incarnato, Mediatore fra Dio Padre e l’umanità.
Egli è la roccia della nostra salvezza: prostriamoci in ginocchio davanti a lui, Capo e Pastore del suo gregge, accogliendo docilmente la sua Parola. Lasciamoci liberare e rinnovare da lui che, di sabato nella sinagoga di Cafarnao, parla con autorità profetica rendendo visibile il regno di Dio, e guarisce un indemoniato. Gesù, il santo di Dio, è venuto per distruggere le opere del diavolo, per fare nuove tutte le cose.
In questa Eucaristia, fonte di salvezza eterna, entriamo in contatto con lui, Medico divino, che ci tocca per guarirci, spegnendo il fuoco delle nostre passioni disordinate e liberandoci dalle vane preoccupazioni che appesantiscono il cuore, perché lo ascoltiamo e lo seguiamo, dedicandoci a lui, unica e autentica nostra preoccupazione.
24 Gennaio – Non indugiamo nel seguire il Signore
La fede del credente, radicata nel Cristo risorto, è fonte di gioia e di vita buona.
Questa è la bella notizia che scaturisce dalla predicazione di Gesù. In lui si compie il tempo della misericordia, Dio si fa vicino e chiama ciascuno a riordinare la propria vita secondo la sua parola.
Il fatto che quattro semplici pescatori si trasformino senz’indugio in discepoli, lasciando attività e affetti, ci può dire tanto sull’ incontro con il Maestro: una voce suadente e ferma, che chiama; un volto rassicurante, che ispira fiducia; un compito per il futuro, spiegato nella lingua del loro mestiere e che sazierà di consolazione il domani, giacché chi “pesca” un uomo lo salva.
Per i discepoli del Signore tutto sta in quel “subito”, che è parola sempre decisiva per seguire Gesù ed estenderne il Regno. .
17 Gennaio – Sant'Antonio abate
Domenica 17 Gennaio ricorre la festività di San Antonio Abate, tradizionalmente legato alla nostra chiesa di San Marco e Santa Rita.
Sant'Antonio (251 dC, 17 gennaio 356 dC), è stato un abate ed eremita egiziano, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.
A lui si deve la costituzione in forma permanente di famiglie di monaci che sotto la guida di un padre spirituale, abbà, si consacrarono al servizio di Dio.
La sua vita è stata tramandata dal suo discepolo Atanasio di Alessandria.
Sant'Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) non è legata direttamente a sant'Antonio: nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio.
17 Gennaio – Seguire il Signore è la nostra vocazione
Seguire il Signore è la nostra vocazione. Conoscerlo, amarlo, condividerne la vita e la missione.
Su questo sfondo si stagliano le letture odierne con il loro intreccio di sguardi, di parole essenziali, di ascolto e di relazioni.
Lo sguardo intenso di Giovanni Battista su Gesù rimanda a quello penetrante di Gesù su Simon Pietro; le parole rivelatrici della missione salvatrice del Signore a quelle della missione che sarà propria di Pietro; nel frattempo, i due discepoli del Battista hanno seguito il Maestro, fermandosi con lui: un’esperienza contagiosa, da raccontare ad altri.
Dio parla nel silenzio, e la chiave dell’ascolto è la custodia del cuore, perché limpido sia lo sguardo, pura la relazione, giusta la parola.
10 Gennaio – Battesimo di Gesù
Il battesimo rappresenta una svolta nella missione del Figlio di Dio tra gli uomini.
Come la sua vita terrena è cominciata per mezzo dello Spirito, così per mezzo dello stesso Spirito prende avvio la sua vita apostolica. Il cuore della pagina evangelica è la voce che dice: «Tu sei il Figlio mio, l’amato». Parole che attestano la relazione di Gesù con il Padre, e che rinviano alla figura del “servo sofferente”: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio».
A partire dal gesto del Battista si prospetta per Gesù un cambiamento che, chiudendo la vita nascosta, apre la sua missione: d’ora in poi Gesù sarà il profeta noto a tutto il popolo. Sulle rive del fiume Giordano non è presente solo Israele, ma l’intera umanità, chiamata a riconoscere colui che è più forte del Battista.
06 Gennaio – Epifania del Signore
Matteo e Luca, i due evangelisti che narrano l’infanzia di Gesù, mostrano che il Verbo, facendosi carne, si è incontrato, fin dall’ inizio, con persone marginali. Per Luca queste persone sono i pastori, individui di scarsa rilevanza sociale, mentre per Matteo sono i Magi, dei pagani, quindi esclusi dalla salvezza.
Ma sono proprio questi a cogliere il segno celeste e a mettersi in cammino verso un luogo sconosciuto. Mentre all’ inizio del viaggio i Magi s’interrogano e a Gerusalemme parlano, essi sono invece silenziosi a Betlemme, davanti al bimbo e a sua madre.
Sulle parole prevalgono, infatti, la letizia e la gioia, le stesse che già avevano provato al primo apparire della stella o, per meglio dire, del Salvatore.
I Magi, al vedere «il re dei Giudei», presentano doni che esprimono la condizione del bambino: «Anche questi regali hanno un significato allegorico: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura».
06 Gennaio – Epifania del Signore
Matteo e Luca, i due evangelisti che narrano l’infanzia di Gesù, mostrano che il Verbo, facendosi carne, si è incontrato, fin dall’ inizio, con persone marginali. Per Luca queste persone sono i pastori, individui di scarsa rilevanza sociale, mentre per Matteo sono i Magi, dei pagani, quindi esclusi dalla salvezza.
Ma sono proprio questi a cogliere il segno celeste e a mettersi in cammino verso un luogo sconosciuto. Mentre all’ inizio del viaggio i Magi s’interrogano e a Gerusalemme parlano, essi sono invece silenziosi a Betlemme, davanti al bimbo e a sua madre.
Sulle parole prevalgono, infatti, la letizia e la gioia, le stesse che già avevano provato al primo apparire della stella o, per meglio dire, del Salvatore.
I Magi, al vedere «il re dei Giudei», presentano doni che esprimono la condizione del bambino: «Anche questi regali hanno un significato allegorico: l’oro onora la regalità di Gesù; l’incenso la sua divinità; la mirra la sua santa umanità che conoscerà la morte e la sepoltura».
31 Dicembre – Maria madre di Gesù
Nel primo giorno dell’anno, la Chiesa celebra la solennità della Madre di Dio, aurora della salvezza dell’umanità.
Celebriamo la “pienezza” del tempo: «Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre». Gesù Cristo è stato Generato dal Padre prima del tempo, fatto uomo nel tempo, perché noi «ricevessimo l’adozione a figli».
La natura umana è unita “ipostaticamente”, cioè senza confusione tra le due, alla natura divina nell’unica Persona del Figlio. Mistero donato dal Padre all’umile Vergine di Nàzaret, ed incomprensibile ai superbi.
Maria, Madre di Gesù, è Madre di Dio. Ella ha accolto il mistero che abitava nell’umiltà e nell’obbedienza della fede, meditando e custodendo tutto nel suo cuore.
Parole che fanno intuire sorpresa, gioia, fatica, interrogativi e abbandono fiducioso in Dio, che Maria avrà provato davanti alla “novità” del mistero che l’avvolgeva. E noi da lei apprendiamo che questo abbandono fa brillare su di noi il volto del Padre, colmandoci di benedizione e di pace (lettura).
27 Dicembre – La famiglia di Nàzaret, promessa di Gioia
«Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre» (Mc 3,35).
Il Vangelo, ci mostra l’atteggiamento con cui Maria e Giuseppe obbediscono alla volontà di Dio. È stata l’obbedienza tanto di Maria quanto di Giuseppe, a consentire l’incarnazione del Figlio di Dio; ora la stessa obbedienza li conduce a Gerusalemme.
È la medesima fede che ha consentito ad Abramo di continuare a credere nelle promesse di Dio, anche quando sembravano smentite dalla sua esperienza. Ecco la fede che siamo chiamati a ricevere, custodire e trasmettere nelle nostre famiglie.
Calendario Celebrazioni Liturgiche di Natale
Calendario celebrazioni liturgiche delle festività Natalizie
24 Dicembre – Vigilia di Natale
Chiesa San Marco 17:00 / 18:30
Chiesa Santo Spirito 18:00 / 19:30
Chiesa Parrocchiale 20:30
25 Dicembre – Natale
Chiesa San Marco 8:00 / 11:00 / 17:00
Chiesa Santo Spirito 9:00 / 10:30 / 18:00
Chiesa Parrocchiale 11:00 / 18:30
26 Dicembre – S. Stefano
Chiesa San Marco 10:00
Chiesa Santo Spirito 9:00
Chiesa Parrocchiale 11:00
Messe vespertine come da orari soliti
24 Dicembre – Oggi saprete che il Signore viene a salvarvi – Vigilia di Natale
Siamo come il popolo descritto da Isaìa: camminiamo nelle tenebre, ma in questa notte vediamo una grande luce, quella stessa che vedono i pastori quando l’angelo annuncia loro che è nato per tutti un Salvatore, Cristo Signore.
L’angelo si manifesta anzitutto a dei pastori.
Colui che nasce viene infatti come il Re Pastore, che avrà cura del suo popolo per condurlo a pascoli di vita. Lo farà, annuncia san Paolo a Tito, donando sé stesso per noi, come agnello condotto al macello, e così formare per sé un popolo puro.
A illuminarci è la luce di questo amore che si dona fino alla fine.
06 Dicembre – E' Arrivato il presepe in Parrocchia
Presepe in legno d'acero
Egon Wolfsgruber
Valle Aurina
2014
20 Dicembre – Benedizione dei Bambinelli dei Presepi
Domenica 20 Dicembre, nella S. Messa Domenicale delle ore 11.00 in chiesa parrocchiale, saranno benedette le statuine di bambino Gesù dei presepi.
Vi aspettiamo !!!
La benedizione delle statuine sarà presente nelle seguenti celebrazioni:
Sabato 19/12:
ore 17.00 – Messa prefestiva chiesa San Marco
Domenica 20/12:
ore 11.00 – Messa domenicale chiesa Parrocchiale
ore 18.00 – Messa domenicale chiesa S. Spirito
20 Dicembre – Rallegrati, piena di Grazia: il Signore è con te – IV Domenica Avvento
San Paolo, scrivendo ai cristiani di Roma, annuncia che il mistero, «avvolto nel silenzio per i secoli eterni», si è ora manifestato. La promessa si compie nella storia. Nell’ annuncio dell’angelo a Maria si attua, ciò che Natan aveva profetizzato a Davide.
Al suo re, che avrebbe voluto costruirgli una casa dove abitare, Dio capovolge la prospettiva: lui stesso – Dio – avrebbe donato a Davide e all’ umanità tutta un discendente, nel quale e attraverso il quale avrebbe dimorato per sempre in mezzo al suo popolo. Non il tempio che Davide vorrebbe edificare, ma il Figlio di Dio che assume, attraverso Maria, la nostra carne, è il Dio-con-noi, cioè la vera dimora di Dio nella storia e tra gli uomini.
Perché questa inaudita promessa si realizzi è però necessario il «Sì» docile di Maria, secondo la logica dell’alleanza: Dio opera gratuitamente a nostro vantaggio, ma suscitando e attendendo la risposta della nostra libertà. Per questo motivo anche san Paolo sottolinea la necessità che «tutte le genti giungano all’ obbedienza della fede». È la fede di Maria, è la nostra fede, a diventare spazio aperto e disponibile nel quale Dio può operare le sue meraviglie.
13 Dicembre – Attendiamo Le vostre Pigne !!!!!
Domenica 13 Dicembre, sarà il momento giusto per consegnare le pigne decorate dai vostri bambini piccini e non.
Siete ancora in tempo !!!
Non dimenticate, Domenica 13 Dicembre, ore 11.00 nella S.Messa domenicale, chiesa parrocchiale S.Alessandro della Croce.
In Pignolo.
Vi aspettiamo !!!
06 Dicembre – Iniziativa per i bambini – “Porta la pigna in pignolo”
Prende il via una nuova iniziativa dedicata ai bambini e ragazzi della catechesi. “Porta la Pigna in Pignolo“, chiede la collaborazione dei più piccoli ma anche dei grandicelli, per addobbare con delle vere pigne il consueto albero di Natale, che sarà collocato sul sagrato della chiesa parrocchiale.
L'iniziativa chiede ai bambini di decorare come meglio preferiscono una pigna, che poi sarà collocata sull'albero di Natale.
Le pigne saranno in distribuzione a partire da domani presso la chiesa parrocchiale, in occasione della S.Messa domenicale (Ore 11.00).
Le pigne dovranno essere riconsegnate entro la Domenica 13 Dicembre, per poter essere appese per tempo.
Vi aspettiamo !!!
29 Novembre – Nuovo Messale Romano – Terza edizione
Dalla prossima domenica 29 Novembre 2020, prima domenica d'Avvento, nelle celebrazioni entrerà in vigore la terza edizione del Messale che sostituisce la precedente dell’83, con le relative modifiche decise dalla Cei.
Verrà adottata la nuova formula del Padre Nostro. La formula ” … confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli”, diverrà ” .. confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli e sorelle”.
22 Novembre – Nota informativa sulle attività in Parrocchia
La normativa governativa in vigore (vedi il DPCM del 3 novembre), con le determinazioni particolari per la Lombardia come “area caratterizza da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto”, indica i protocolli che si è tenuti a seguire scrupolosamente dal 6 novembre fino almeno al 20 novembre 2020.
- Le celebrazioni sono possibili, seguendo rigorosamente le indicazioni.
- La catechesi per tutte le fasce di età viene sospesa.
- Gli oratori rimangono chiusi, compresi i campi, i cortili e gli spazi di libero accesso.
- Le riunioni parrocchiali e i vari incontri sono possibili solo in modalità a distanza on-line
Rinviata la celebrazione delle Cresime
Ieri in data 06 Novembre 2020 è stata presa la difficile decisione di rinviare la celebrazione delle Cresime a data da destinarsi, probabilmente nella primavera del 2021. La decisione è stata ufficializzata dopo aver valutato la situazione, comprese anche le difficoltà di spostamento delle famiglie dei ragazzi oltre che il rischio di contagio.
Rinviata la celebrazione delle Prime Comunioni
Analogamente per quanto deciso per le Cresime, anche le prime Comunioni sono state rinviate a data da destinarsi. Le famiglie dei comunicandi saranno tenute in costante aggiornamento dai propri catechisti.